TARANTO SOTTERRANEA (2024)
Solo 20 chilometri quadrati per poco più di 10 metri di profondità, in cui si sversano sorgenti di fredda acqua ipogea. Il Mare Piccolo è una laguna costiera a nord di Taranto dalla forma di doppia ellisse, rifugio di uccelli acquatici. Qui sorgenti di acqua marina regolano la temperatura dell’intero bacino dove la salinità è di poco inferiore a quella del mare aperto rendendo le sue acque così pescose. Caratteristica che ne ha fatto il cuore della città fin dalla fondazione. Un legame forte quello tra i tarantini e il Mare Piccolo, preziosa fonte di frutti di mare, sede storica della mitilicoltura. E se anche questo ecosistema risente della violenza fatta all’ambiente, nel sottosuolo si nasconde un tesoro. Giulia Parlato ci fa viaggiare dove l’acqua che arriva al Mare Piccolo, scorre. Nelle gallerie scavate nella roccia. Gli ipogei di Taranto formano una fitta rete di cunicoli che arrivano fino al mare. Uno dei più antichi è l’acquedotto del Triglio, di epoca romana (123 a.C.) lungo 8 chilometri. Ha trasportato l’acqua a Taranto fino a metà del Novecento. Pozzi medioevali sono poi diventati frantoi, vasche hanno custodito grano e carbone. L’acqua ha scritto la storia della città.
Il progetto fotografico "Cronache d'acqua - Immagini dal Sud Italia", commissionato dalle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo nasce come evoluzione del precedente lavoro dedicato al Nord Italia (2023).
Questa nuova edizione prevede la partecipazione di cinque fotografi (Cosimo Calabrese, Valeria Cherchi, Eleonora D’Angelo, Giulia Parlato e Roselena Ramistella), ognuno con una visione e un approccio distintivo alla narrazione visiva, con l’obiettivo di raccontare dieci storie legate al ciclo dell’acqua, al suo approvvigionamento e alla sua scarsità, sul territorio di prossimità.
In continuità con la scorsa edizione, il progetto fotografico esplorerà il tema evidenziandone l’impatto su persone, attività e territori nel Mezzogiorno. Anche quest’anno, inoltre, si rinnova la collaborazione con Green & Blue, testata del Gruppo editoriale Gedi, che mira a creare memoria a lungo termine e a trasformare queste storie in manifesto.
TARANTO SOTTERRANEA (2024)
Solo 20 chilometri quadrati per poco più di 10 metri di profondità, in cui si sversano sorgenti di fredda acqua ipogea. Il Mare Piccolo è una laguna costiera a nord di Taranto dalla forma di doppia ellisse, rifugio di uccelli acquatici. Qui sorgenti di acqua marina regolano la temperatura dell’intero bacino dove la salinità è di poco inferiore a quella del mare aperto rendendo le sue acque così pescose. Caratteristica che ne ha fatto il cuore della città fin dalla fondazione. Un legame forte quello tra i tarantini e il Mare Piccolo, preziosa fonte di frutti di mare, sede storica della mitilicoltura. E se anche questo ecosistema risente della violenza fatta all’ambiente, nel sottosuolo si nasconde un tesoro. Giulia Parlato ci fa viaggiare dove l’acqua che arriva al Mare Piccolo, scorre. Nelle gallerie scavate nella roccia. Gli ipogei di Taranto formano una fitta rete di cunicoli che arrivano fino al mare. Uno dei più antichi è l’acquedotto del Triglio, di epoca romana (123 a.C.) lungo 8 chilometri. Ha trasportato l’acqua a Taranto fino a metà del Novecento. Pozzi medioevali sono poi diventati frantoi, vasche hanno custodito grano e carbone. L’acqua ha scritto la storia della città.
Il progetto fotografico "Cronache d'acqua - Immagini dal Sud Italia", commissionato dalle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo nasce come evoluzione del precedente lavoro dedicato al Nord Italia (2023).
Questa nuova edizione prevede la partecipazione di cinque fotografi (Cosimo Calabrese, Valeria Cherchi, Eleonora D’Angelo, Giulia Parlato e Roselena Ramistella), ognuno con una visione e un approccio distintivo alla narrazione visiva, con l’obiettivo di raccontare dieci storie legate al ciclo dell’acqua, al suo approvvigionamento e alla sua scarsità, sul territorio di prossimità.
In continuità con la scorsa edizione, il progetto fotografico esplorerà il tema evidenziandone l’impatto su persone, attività e territori nel Mezzogiorno. Anche quest’anno, inoltre, si rinnova la collaborazione con Green & Blue, testata del Gruppo editoriale Gedi, che mira a creare memoria a lungo termine e a trasformare queste storie in manifesto.